Cultura e Tradizione dell’Europa meridionale

La dieta mediterranea è legata alla tradizione culturale e gastronomica dell'Italia, che ha nell'agricoltura le sue basi economiche. Queste tradizioni oggi sopravvivono più al Sud che al Nord della penisola, anche perché le caratteristiche climatiche ed ambientali creano le condizioni più favorevoli alla coltivazione dei prodotti che sono alla base della dieta (cereali,legumi, olive, ortaggi, frutta).

Il termine"dieta" è oggi usato in modo improprio, legato com'è all'idea di un regime alimentare previsto per determinate patologie, o comunque disfunzioni, del nostro organismo. Ma il termine, nell'accezione che aveva presso gli antichi Greci, significava "modo di vivere" e quindi indicava una disciplina alimentare corretta in armonia con un sano regime di vita. Oggi si vuole recuperare il significato originario del termine, riscoprendo le abitudini alimentari dei popoli antichi del bacino del Mediterraneo, per portare sulla nostra tavola cibi di consolidata tradizione in ordine alle loro salutari proprietà.

Fino a tutta la prima metà del Novecento le abitudini alimentari degli Italiani si basavano soprattutto sul consumo di cereali,legumi, ortaggi, latte, formaggi, pesce, olio d'oliva; la carne era un diversivo non troppo frequente. Con l'arrivo del boom economico e degli anni del benessere gli Italiani abbandonarono questo regime "povero" presero nuove abitudini alimentari, importate dai Paesi altamente industrializzati: si cominciò a consumare in prevalenza carne, grassi animali, zuccheri ed a mangiare troppo. Il modo di nutrirsi fu sempre più condizionato da fattori socio-ambientali, oltre che economici. Conseguenza di ciò furono i sempre più frequenti problemi di sovrappeso e le cosiddette malattie del benessere: coronaropatie, ipertensione, diabete, obesità, gotta.

 

Il "Seven Country" ha pubblicato negli U.S.A. nel 1977 un interessante rapporto stilato da una commissione, composta da dietologi di fama internazionale, istituita dal Senato statunitense; da esso si evince che le malattie coronariche sono direttamente correlate al tipo di dieta in uso nei paesi industrializzati, che privilegia il consumo di cibi ricchi di grassi saturi e di colesterolo.

Parimenti ha rilevato che tali patologie sono meno frequenti nei Paesi che adottano la cosiddetta " dieta mediterranea", infatti il nutrizionista di fama mondiale Ancel Keys, componente della commissione, visitando i Paesi del Mediterraneo scoprì che le abitudini alimentari di Italia, Spagna, Grecia, sud della Francia, Africa settentrionale e Medio Oriente sono le più corrette e salutari rispetto al fabbisogno dell'uomo.